Pizza al tegamino

La vera pizza al tegamino da 50 anni a Torino

La pizza al padellino è una specialità torinese. Fino a 40 anni fa, era l’unico tipo di pizza che si mangiava nella città sabauda.

La leggenda vuole che un pizzaiolo, per portarsi avanti con il lavoro, preparasse la sera prima le teglie in cui stendeva la pasta con un po’ di pomodoro. In questo modo accelerava i tempi di produzione, facendo nascere, inconsapevolmente, la pizza al tegamino alla torinese.

Tra gli anni 80 e 90 dello scorso secolo, con la nascita di tante pizzerie napoletane, la pizza al padellino diventa un prodotto di second’ordine. La preparazione è nettamente differente: mentre quella napoletana rimane larga, sottile e soffice, quella piemontese, cotta in padellini di circa 20 cm di diametro, rimane piccola, alta e croccante.

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La rinascita della pizza “alla torinese”

Dal secondo dopoguerra fino agli anni 80, la pizza al padellino era molto comune nei locali torinesi. Nelle osterie del capoluogo sabaudo era abitudine ordinarla e gustarla nel suo padellino argentato, accompagnata da un ottimo boccale di birra.

Preceduta dall'immancabile farinata ligure, era un modo per passare una serata spensierata, in allegria, insieme agli amici.

La classica pizza spesso era preparata senza molta attenzione, in quanto ancora non si aveva un vero e proprio metro di paragone con la vera pizza napoletana.

Negli anni 90, il diffondersi delle pizzerie napoletane fa dimenticare la locale pizza al tegamino, con il rischio di perdere una tradizione tramandata negli anni dai ristoratori torinesi, ma che vive ancora alla Pizzeria Mandis.

Come si prepara la pizza al tegamino

In questi ultimi anni la pizza al padellino è ritornata in auge, grazie al desiderio di riportare a galla sapori e tradizioni passate.

Punto fermo nella sua preparazione è il padellino, appunto. L’impasto viene steso nei padellini e coperto con del pomodoro.

Queste basi vengono poi lasciate riposare in un luogo fresco per 12-24 ore: quando il cliente ordina la pizza, questa viene farcita e messa a cuocere in forno, sempre nel suo padellino e non direttamente sulla base del forno, come avviene invece per la pizza classica.